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Le operazioni commerciali tra Svizzera e Italia: quali rischi?

Le operazioni commerciali tra Svizzera e Italia: quali rischi?

LE OPERAZIONI COMMERCIALI TRA SVIZZERA E ITALIA: QUALI RISCHI?

Intervista di Lisa Pantini, Responsabile di “Ticino Business”, al Direttore della Franzosini Marco Tepoorten

 

 

L’evento dello scorso 17.11.14 intitolato “I rischi delle operazioni doganali e dei trasporti nelle relazioni commerciali tra Svizzera e Italia” è stato, sotto tutti i punti di vista, un successo. Non è strano che l’evento abbia riscosso un tale successo, sebbene le relazioni commerciali Svizzera-Italia siano consolidate da decenni?

In effetti l’affluenza di pubblico è stata notevole – circa 200 persone tra dirigenti, titolari e managers d’azienda – e l’interesse verso la tematica trattata mostrato dai partecipanti, anche dopo il convegno, è stato considerevole. In tutta sincerità, mi aspettavo un riscontro di questa portata in quanto, nonostante le relazioni commerciali con l’Italia siano fortemente consolidate da tempo, le problematiche che abbiamo voluto trattare sono davvero di grande interesse per le aziende ticinesi e purtroppo, come ampiamente detto nel corso del seminario, trascurate o completamente ignorate dalla maggior parte delle aziende. Il nostro obiettivo era proprio quello di sensibilizzare i partecipanti a prestare attenzione a come impostare correttamente le operazioni che quotidianamente vengono svolte in azienda riguardo ai traffici commerciali Svizzera-Italia, mostrando i vari rischi a cui si può essere esposti trattando tali operazioni in maniera superficiale o senza il giusto supporto di qualche professionista del settore.

Quali sono i rischi a cui si va incontro con maggior frequenza nel corso di operazioni commerciali con l’estero ed in particolare con la vicina Italia?

I rischi derivanti dalle operazioni commerciali con l’estero e quindi anche con l’Italia sono molteplici e la loro frequenza è tutt’altro che trascurabile: richiedere le dovute coperture assicurative ai trasportatori, compilare correttamente la documentazione valida per effettuare le esportazioni, decidere consapevolmente quali rese Incoterms concordare con i clienti sono solo alcuni dei problemi che si riscontrano quotidianamente.

Tutte le implicazioni legate alle operazioni triangolari mantenendo la dovuta riservatezza dei dati, il problema delle coperture assicurative dei vettori e dei subvettori, l’importanza che riveste la conoscenza delle lingue per gli autisti impegnati nei traffici internazionali, la corretta compilazione della dichiarazione doganale e di quanto il lavoro del “dichiarante doganale” sia difficile e necessiti di competenze specifiche in assenza delle quali possono generarsi gravi problemi in dogana: sono tutte questioni che se gestite in maniera inopportuna possono essere fonte di gravi rischi aziendali.

Aggiungo che nel nostro ramo è sempre più frequente il problema dello sfruttamento degli autisti da parte di chi, al fine di proporre tariffe sottocosto, non esita a sfruttare il proprio personale dipendente, costringendoli ad orari di lavoro fuori legge, senza i dovuti riposi e mettendo quindi a rischio molte vite umane sulle nostre strade.

In ultimo, ma certamente non per importanza, sottolineo anche in questa sede che è poco diffusa la prassi di operare con un mandato di trasporto scritto: tale documento è fondamentale per esplicitare gli elementi essenziali di un mandato di spedizione e rendere inequivocabili le responsabilità delle parti coinvolte nelle spedizioni internazionali… purtroppo molte aziende non lo conoscono neanche!

Qual’ è il ruolo, in questo senso, di un’azienda come la vostra, operante nel settore delle spedizioni internazionali?

Dal mio punto di vista i managers d’azienda dovrebbero avere una conoscenza di base delle questioni legate ai traffici internazionali, ma non dovrebbero essere costretti a studiare anche questioni tecniche che vanno aldilà dei quotidiani problemi delle loro aziende. Insomma, dato che non si può ovviamente essere, mi passi il termine, dei “tuttologi” è fondamentale per le aziende rivolgersi a società di trasporti sicure ed affidabili a cui affidare le proprie spedizioni e quindi le proprie merci.

Peraltro la scelta del “giusto” spedizioniere non va presa in maniera superficiale in quanto lo stesso ha assunto oggi un ruolo fondamentale: è come un fiduciario che conosce i mittenti, i destinatari, le fatture e tanti altri dati riservati delle aziende e la prassi diffusa di cambiare con facilità e leggerezza lo spedizioniere equivale a rendere noti a tutti gli aspetti riservati delle aziende clienti. In più personalmente mi sento di esortare le aziende ad evitare il ricorso alle “borse dei trasporti” – quei servizi di brokeraggio internet in cui non vi è alcun controllo delle aziende iscritte e nei quali risultano presenti numerose aziende fasulle – con le quali rimangono troppo spesso ignoti i numerosi subvettori che trattano le merci dei clienti.

Il settore dei trasporti è attualmente un ramo economico fortemente esposto alla criminalità organizzata e le aziende che ne fanno parte spesso mettono a rischio le merci dei propri clienti non effettuando alcun controllo sui propri partners aziendali: solo in Germania vengono rubati circa 10 camion al giorno, in tutta Europa il dato risulta essere di circa 90.000 all’anno… in effetti così come ci si pone degli scrupoli nell’affidare a terzi il proprio denaro, sarebbe opportuno tenere lo stesso atteggiamento quando si affidano le spedizioni delle proprie merci a trasportatori sconosciuti, no?

Da esperti in materia, infine, cosa vi sentite di consigliare a chi intraprende delle spedizioni internazionali? Quali passi si dovrebbero seguire?

I rapporti commerciali con le aziende d’oltre confine sono una fondamentale risorsa per le aziende svizzere e ticinesi, ma la gestione degli aspetti legati ai traffici internazionali va seguita con grande attenzione per far si’ che una risorsa non si trasformi in un costo per le aziende. Di base è sicuramente utile avere delle adeguate competenze all’interno dell’azienda nei settori che riguardano la logistica, i trasporti e la dogana, ma ribadisco che affidarsi al giusto partner per i trasporti, che segua il cliente e che sappia fornire la giusta consulenza ed i consigli appropriati, è il passo fondamentale per le aziende.

La piazza chiassese degli spedizionieri è ricca di buone aziende, ma mi permetta di evidenziare che Franzosini opera in questo settore dal 1929 e può vantare una competenza specifica ed approfondita in tutti gli ambiti del nostro settore: i nostri dipendenti sono costantemente impegnati con corsi di aggiornamento ed è posta grande attenzione alle evoluzioni future del nostro lavoro. Puntiamo ad essere sempre i primi per capacità e conoscenze e vantiamo grande soddisfazione per le collaborazioni stabili intrattenute con le aziende clienti.

“Investire in formazione ed informazione” è il motto che ci contraddistingue da anni e ci auguriamo che le numerose iniziative che intraprendiamo in questo senso arrivino agli utenti come biglietto da visita della nostra azienda.

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