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La criminalità nei trasporti

La criminalità nei trasporti

LA CRIMINALITÀ NEI TRASPORTI: OPERAZIONE “GHOST TRUCK”

Finalmente sventati numerosi furti di merci effettuati da finte imprese di autotrasporto a danno dei committenti.

 

Esattamente come da noi denunciato all’evento del novembre 2014 e scritto sul primo numero della nostra rivista del marzo 2015, riportiamo la preoccupante notizia di furti di merci effettuati da finte imprese di autotrasporto: a febbraio di quest’anno, la Procura di Nocera Inferiore ha concluso l’operazione Ghost Truck – camion fantasma – contro una banda che si sostituiva ad autotrasportatori realmente esistenti o creava false imprese per prelevare carichi dai committenti per poi rivenderli al mercato nero.

L’ indagine era partita a marzo del 2011 dalla denuncia presentata dalla ditta di trasporti comasca Cargo Service Como, che a gennaio di quell’anno aprì una filiale in provincia di Salerno. A marzo, questa filiale ricevette mandato per trasportare un carico di bobine di teli di plastica, del valore di 230mila euro, da Battipaglia verso varie destinazioni in Francia e Polonia. La Cargo Service subappaltò il trasporto ad un’altra azienda, ma il camion non raggiunse mai i destinatari ed il carico sparì. Il titolare dell’impresa comasca denunciò il furto, aggiungendo di avere ricevuto anche una telefonata con la quale uno sconosciuto sosteneva di essersi appropriato della merce perché la filiale di Pontecagnano gli stava “rubando i clienti”.

Insomma, si trattava di una chiara intimidazione per ritirarsi dalla zona. Intanto, le Forze dell’ordine avviarono l’indagine durante la quale furono anche intercettate telefonate degli indagati, svolti pedinamenti, acquisiti documenti e sentiti testimoni. Al termine dell’inchiesta, sono state identificate e denunciate undici persone per associazione per delinquere finalizzata ad estorsioni, minacce gravi, truffa, appropriazione indebita, falso, sostituzione di persona e reati transnazionali.

L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Nocera Inferiore, ha però svelato che non si trattava solo di un’intimidazione contro un concorrente, ma che dietro al furto di bobine di plastica operava un’organizzazione che fingeva attività di autotrasporto per derubare i committenti, operando non solo in Italia, ma anche in Francia, Repubblica Ceca, Polonia, Romania, Polonia, Gran Bretagna, Lituania, Germania, Svizzera, Slovenia e Austria. Quindi le denunce penali sono salite a 42, con dieci ordinanze di custodia cautelare.

Finora le Forze dell’ordine hanno dimostrato l’esistenza di numerosi furti avvenuti a danno di vari committenti ed una parte della refurtiva è stata comunque recuperata e restituita.

Inoltre le indagini hanno sventato un furto che era stato organizzato a danno della società Euromotiv di San Giuliano Milanese per un valore complessivo di 50mila euro in cui la banda era ben equipaggiata, come dimostra il sequestro di un “jammer”, ossia un apparato elettronico che impedisce l’invio dei dati agli antifurti satellitari dei camion.

Le indagini hanno ricostruito il modo di operare della banda, che avveniva soprattutto tramite l’offerta di subappalto di autotrasporto 10

attuata usando le “borse carichi telematiche”. In pratica la banda si iscriveva nelle principali “borse carichi”, usando i dati di vere aziende di autotrasporto, ovviamente ignare della truffa; quando individuavano un carico ritenuto interessante (sulla base delle richieste dei ricettatori e del suo valore), i malviventi entravano in azione: tramite la “borsa carichi”, inviavano la loro offerta di trasporto, chiaramente ad un prezzo molto vantaggioso, così da assicurarsi la commessa; poi spedivano la falsa documentazione al committente, compresa la targa del camion. Quindi, il veicolo caricava e poi spariva, portando la merce nel circuito logistico illegale.

La banda agiva anche tramite aziende di autotrasporto appositamente costituite e intestate a prestanomi: in questo caso, la banda contava sul fatto che sarebbero trascorsi diversi mesi prima che il nome di tali aziende si diffondesse nel settore come possibile fonte di truffe, o che entrasse in elenchi di aziende non affidabili e nel frattempo i malviventi attuavano diversi colpi.

Tra gli organizzatori della banda, gli inquirenti hanno identificato il titolare di una ditta di trasporti del sud Italia, che dopo l’arresto ha collaborato con la Procura, rivelando nomi e fatti utili per le indagini così da ricostruire 26 furti di carichi, per un valore totale di sei milioni di euro.

Questa è la seconda operazione attuata dalla procura di Nocera Inferiore riguardante reati relativi all’appropriazione di merce: quella precedente, avvenuta nel giugno 2014, aveva portato in carcere 23 persone, anche queste operanti nel sud Italia.

Rimane comunque il fatto che il settore dei Trasporti é diventato preda di numerose bande di malviventi che troppo spesso sfruttano le debolezze del sistema e la buona fede degli operatori per trarre profitti indebiti; non ci sono “ricette magiche” per evitare questi problemi, solo l’uso della prudenza nell’affidarsi ad operatori seri ed affidabili può garantire alle aziende che le loro merci saranno consegnate a dovere.

Circa l'autore

Alessandro Borghi

Vice Direttore, SA Luciano Franzosini Chiasso

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