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Il programma DAZIT

Il programma DAZIT

I PUNTI SALIENTI DEL PROGRAMMA DAZIT

L’evoluzione dei sistemi doganali a breve coinvolgerà direttamente ed in maniera sostanziale gli operatori del settore, non solamente gli spedizionieri doganali, ma anche le PMI ed i privati. I vertici dell’Amministrazione federale delle dogane (AFD) sono da tempo impegnati al fine di razionalizzare le risorse finanziare in progetti che consentano, da un lato, dei risparmi economici e contemporaneamente la modernizzazione e la digitalizzazione dell’AFD stessa.

Gli sforzi si sono concentrati in un progetto denominato “Programma DaziT”, con il quale si prevede una vera e propria rivoluzione dei sistemi di sdoganamento, gestione dei dati e contatto con la Dogana.

Riteniamo utile sintetizzare i principali punti del programma DaziT in questa pagina di sicuro interesse per i nostri lettori.

  • Attualmente le PMI ed i privati dipendono dagli orari di apertura degli sportelli e sono tenuti ad attraversare il confine nazionale nei punti in cui è presente la Dogana: tutti questi ostacoli saranno eliminati con un processo di digitalizzazione integrale dell’AFD.
  • Creazione di un portale internet interattivo, in particolare a beneficio delle PMI, per permettere di effettuare le dichiarazioni doganali senza l’acquisto di un software specifico. Disbrigo delle formalità doganali in modo indipendente da orari e luoghi.
  • Un nuovo sistema d’imposizione elettronico basato sullo scambio diretto dei dati con l’AFD tramite internet, senza interruzioni ed utilizzabile anche senza l’acquisto di un software specifico. Trasformazione dell’applicativo “E-dec web” in un portale internet completo, rispondente alle reali esigenze pratiche delle PMI. Maggiore rapidità ed efficienza dei controlli doganali e diminuzione dei tempi di attesa per i controlli di persone e merci grazie alla possibilità di effettuarli non solo al confine, ma in qualsiasi luogo desiderato.
  • Il progetto “Portale e clienti” prevede la creazione di un portale elettronico che consentirà al cliente di accedere a tutti i servizi dell’AFD in modo digitale, semplice e sicuro. Gli utenti che osserveranno una condotta corretta potranno espletare le proprie operazioni con l’AFD in via completamente elettronica, effettuare dichiarazioni doganali e gestire i propri dati in maniera autonoma ed indipendente dagli orari e dal luogo in cui ci si trova.
  • Migliore e puntuale comunicazione tra utenti e Dogana grazie all’accesso ai propri dati da dispositivi mobili ed eliminazione dello sportello AFD con risparmio di costi e tempi.
  • Possibilità di effettuare le dichiarazioni doganali in anticipo, sfruttando i tempi di attesa in aeroporto, in treno o in coda.
  • Grazie alla struttura modulare dell’ambiente TIC sarà possibile tenere conto di nuove circostanze con maggiore semplicità e con tempi più rapidi (ad es. nuove tariffe, nuovi tributi, nuovi accordi di libero scambio, nuove situazioni di minaccia).
  • Il progetto «Redesign traffico merci» prevede un’applicazione specialistica uniforme per l’imposizione delle merci, nonché la digitalizzazione completa dei processi per l’importazione, l’esportazione ed il transito delle merci: in tal modo le procedure al confine verranno semplificate e velocizzate. Nel contempo questo progetto costituirà anche un presupposto importante per una migliore sorveglianza dei flussi di merci.
  • Nel traffico delle merci, sarà possibile effettuare le dichiarazioni doganali e consentire l’imposizione dei tributi indipendentemente dai luoghi e dagli orari, riducendo la necessità di disporre di uffici doganali fisici con orari prestabiliti di apertura.

La materia doganale, come ampiamente detto e sempre ripetuto, è in continua evoluzione e ci auguriamo che i punti qui sopra esposti possano essere un valido spunto di riflessione per gli operatori del settore e non solo.

Da una prima lettura sembra di leggere la fotocopia di un accordo di Shengen sulla messa in pratica della “libera circolazione delle merci”, esattamente come fatto per il traffico passeggeri… Tuttavia è ancora presto per trarre delle conclusioni e per capire se per l’economia, ma soprattutto per gli operatori del settore, vi saranno più aspetti positivi che negativi, o se addirittura questa nuova implementazione, che ricordiamo è parallela a quanto stanno attuando gli altri Paesi dell’UE, tra cui Italia, possa costituire un rischio tale da mettere in difficoltà gli spedizionieri.

Affaire a suivre…

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