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Ogni giorno si impara qualcosa di nuovo

Ogni giorno si impara qualcosa di nuovo

Nell’ambito delle persone in formazione che sono attualmente impiegate presso la nostra azienda, abbiamo posto alcuni quesiti ad uno dei nostri apprendisti al 2° anno in formazione estesa (E)

 

Daniel di Maroggia

“Ammiro fortemente gli autisti, senza di loro e ai loro sacrifici di stare lontani da casa e dalla famiglia magari per giorni e passare le notti su questi mezzi, molte cose che possediamo nelle nostre case non sarebbero mai giunte a destinazione. Molto spesso non si pensa a questo particolare”

 

Daniel abbiamo superato da poco il primo semestre del secondo anno di formazione, rispetto al primo anno, dove tutto era “nuovo”, quali esperienze hai potuto maturare nell’ambito lavorativo?

Sicuramente in primo piano ho notato un rilevante miglioramento da parte mia per quanto concerne il lavoro di gruppo. Sono sempre stato un ragazzo abbastanza timido, ma con il passare del tempo ho potuto conoscere a fondo i miei colleghi e superiori che mi hanno aiutato a crescere nell’ambito lavorativo, insegnandomi il mestiere dalla A alla Z in maniera professionale. Soprattutto, sono cresciuto anche nell’ambito umano grazie ad un organico sempre gentile, comprensivo e paziente; ciò mi sta portando tutt’ora a piantare in maniera solida le radici per un futuro ricco di soddisfazioni e conoscenze nel settore dei trasporti e non solo. Inoltre, questo rende possibile la costruzione di un rapporto di stima reciproca tra l’apprendista e i colleghi.

 

La scelta del percorso duale scuola-lavoro, richiede molto impegno e sacrifici, ritieni di poter consigliare altri giovani a intraprendere un apprendistato rispetto agli studi classici a tempo pieno, quali il liceo o le scuole di commercio cantonali?

Assolutamente sì. Fin da quando ero ancora alla scuola dell’obbligo ho sempre pensato di non seguire un percorso unicamente scolastico, perché sono dell’idea che, al giorno d’oggi un’azienda talvolta non riesce a prendere con se un ragazzo ormai ventenne ed insegnargli dall’inizio alla fine un mestiere. Invece grazie all’apprendistato è possibile subito, dopo la scuola dell’obbligo, integrarsi nell’organico di una ditta specializzata nella formazione dei giovani ed in una scuola professionale-commerciale. Questo percorso può portare il ragazzo a possedere conoscenze oltre che teoriche tramite la scuola, ad avere sul proprio curriculum un’esperienza lavorativa di ben 3 anni. Non bisogna dimenticare, inoltre, un aspetto importante come quello dello stipendio. Sono sicuro che a qualsiasi ragazzo piacerebbe e farebbe comodo avere una modesta somma di denaro personale e non dover sempre chiedere ai propri genitori la “paghetta”.

 

Riguardo al programma di formazione (SAL, UP e possibilità di vedere altri servizi all’interno dell’azienda), avresti dei consigli per migliorarlo o ritieni che sia sufficientemente esaustivo? 

A parer mio il programma di formazione cantonale per gli apprendisti impiegati di commercio è ben strutturato e funzionale, a partire dalla professionalità dei docenti delle scuole, fino ai corsi interaziendali. Durante questi corsi ci si incontra 3 volte a semestre e si discute di argomenti generali che toccano qualsiasi azienda, in quanto nelle classi ci sono apprendisti di diversi rami commerciali, per esempio: i problemi ambientali e il riciclaggio da parte delle aziende, come è strutturata una ditta, oppure i beni e servizi che offrono le aziende.

Per quanto mi riguarda in questo periodo sto allestendo la seconda Unità Procedurale che consiste nel redigere un documento/dossier parlando di un tema specifico trattato sul posto di lavoro, successivamente verrà richiesta una presentazione orale presso la SIC di Bellinzona, dove vengono appunto effettuati i corsi interaziendali. Tutto ciò sarà valutato con una nota dall’1 al 6 che faranno media con quelle degli esami finali di percorso.

 

Che ambizioni hai per il tuo futuro? Saresti interessato ad un soggiorno linguistico all’estero per migliorare le tue conoscenze linguistiche?

Le lingue sono fondamentali per poter proseguire nel mondo del lavoro e anche nella sfera privata. Sicuramente passerò un periodo dopo l’apprendistato in Svizzera tedesca. Nell’ impiego attuale che ho tutt’ora nel mondo dei trasporti è di primaria importanza conoscere almeno due delle nostre lingue ufficiali. Anche a scuola vengono insegnati il tedesco e l’inglese, ma l’opportunità di apprendere una lingua in loco non è paragonabile all’insegnamento scolastico.

 

Sai che l’azienda, per i giovani che ottengono buoni risultati, aiuta anche finanziariamente questi progetti?

Sono a conoscenza di questo sostegno da parte dell’azienda. Lo ritengo un incentivo a spronare la persona in formazione a fare sempre meglio, ed è ciò che sto cercando di fare. Il fatto che una ditta aiuti anche finanziariamente un giovane ad imparare qualcosa che sia cultura generale, lingue, eccetera, aiuta molto il ragazzo ad andare avanti e lo fa sentire – a mio parere – parte di un gruppo, parte di un progetto, gli fa capire che qualcuno crede in lui e sa che può raggiungere l’obiettivo finale del diploma senza troppi ostacoli. È ovvio che da parte del giovane deve esserci impegno e dedizione allo studio e all’apprendimento, altrimenti tutta la fiducia e gli investimenti che un’azienda ha sostenuto per  il futuro di un ragazzo diventano sprecati.

 

Per quanto concerne le varie attività lavorative che hai svolto sinora in azienda, ti sei fatto un’idea di massima su quale servizio lavorativo ti sia piaciuto di più ed il perché?

Non ho mai preferito un settore ad un altro. Sull’aspetto dell’ambiente di lavoro tutti i reparti sono fantastici, con dei collaboratori simpatici e professionali. A prescindere dalla mole di lavoro, sono sempre stato aiutato in caso di bisogno e non mi sono mai sentito escluso dal  gruppo di colleghi.  Direi piuttosto il contrario, ogni volta che cambio ufficio (ogni 6 mesi) mi dispiace perché mi affeziono alle persone con cui ho lavorato. Per quanto riguarda il genere di lavoro, mi è piaciuto in qualsiasi ufficio/reparto dove sono stato: contabilità, uffici doganali, magazzino, reparto operativo, ma se devo dare una preferenza, gli uffici doganali sono il settore che più mi ha intrigato fin da subito per la tipologia di lavoro. Trovo che sia un settore molto vasto, che ricopre diversi incarichi, sdoganamento merce di qualsiasi tipo, essere a stretto contatto con la dogana commerciale; insomma, non è certo  un lavoro monotono, ma al contrario molto variato che non annoia.

 

 

All’interno dell’azienda abbiamo il “Manuale per apprendisti e stagisti” dove sono elencati i compiti da assolvere, quale impiegato di commercio e i comportamenti che bisogna seguire. Fra questi vi è il divieto di salire sui veicoli pesanti, cosa che ti piacerebbe fare. Cosa ti affascina di più dei camion?

II “Manuale apprendisti” fissa le regole che ogni persona in formazione deve seguire in azienda, ed è indicato che non si può salire sugli automezzi. Detto questo i camion(autoarticolati), motrici e furgoni, sono il cuore per una ditta di trasporti. Fin da piccolo ho sempre visto questi mezzi, come i padroni dell’asfalto, così grandi e imponenti nelle autostrade, mi hanno sempre ammaliato per questo, ma ancor di più sono affascinato e ammiro fortemente gli autisti, senza di loro e ai loro sacrifici di stare lontani da casa e dalla famiglia magari per giorni e passare le notti su questi mezzi, molte cose che possediamo nelle nostre case non sarebbero mai giunte a destinazione. Molto spesso non si pensa a questo particolare. I nostri autisti nello specifico della Franzosini, sono sempre stati gentili, simpatici e cortesi sia tra colleghi sia con i clienti, questa professionalità da parte loro è sicuramente il miglior modo di creare un indotto e un’ottima immagine dell’azienda stessa. A questo proposito anche loro dispongono di un “Manuale autisti” con tutte le procedure e le regole da seguire.

Circa l'autore

Alessandro Borghi

Vice Direttore, SA Luciano Franzosini Chiasso

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